Il nuovo romanzo di Luciano Làdavas è nelle librerie.
 
Ad aprile 2017 è prevista l'uscita del nuovo romanzo di Luciano Làdavas Il mare il seno il sasso e il capotreno - Editore Mursia
 
Premio speciale della giuria del "Premio letterario Carlo Marincovich - 2014" a Luciano Làdavas, curatore della versione italiana del volume "Storia della Louis Vuitton Cup" – edito da L'ippocampo.
 
 

Navigatore

Se cinque linee dell'orizzonte consecutive formano un pentagramma, allora posso dire di avere letto un'infinità di meravigliose partiture...


Luciano Làdavas è nato a Milano. È rinato in mare.

Terminati gli studi universitari (Architettura) sceglie infatti la vela. Partecipa alle più importanti regate in Mediterraneo (tra cui parecchie Giraglie) e poi in Oceano. In qualità di skipper ha al suo attivo trentanove traversate oceaniche e due passaggi di Capo Horn.

Da anni abbina l'attività di navigatore con quella di traduttore e di scrittore.

1970-' 71 A la Trinitée-sur -Mer s'imbarca come secondo sul Saint-Papa di André Viant, goletta moderna di 19 metri , con la quale attraversa due volte l'Atlantico Nord.

 1971 Luglio. È a bordo del Caligu IV di Fecia di Cossato. La barca vince la Giraglia nella seconda Classe, in tempo reale e compensato.

Ottobre. Naviga da Genova a Malta con il Nita III per imbarcarsi sul Pen Duick III di Eric Tabarly (per la prima volta in Mediterraneo).

           Il Pen Duick III vince la "Middle Sea Race". Tabarly gli offre di continuare a fare parte del suo equipaggio. Accetta e naviga con Tabarly fino in Martinica.             

1972 In Martinica sbarca dal Pen Duick III per trasferire a Marsiglia il Marie Galante, uno sloop di 12 metri . Compie la traversata rapidamente, avendo come equipaggio una ragazza inglese.  

1973 Eric Tabarly, impegnato nella costruzione di un nuovo Pen Duick, gli affida il Pen Duick III da portare da Tahiti a Miami. In mezzo al Pacifico l'albero cade per affaticamento. Non potendo proseguire di bolina sotto attrezzatura di fortuna, riporta la barca e l'equipaggio a Tahiti, senza ulteriori problemi.  

1973-'74 Giorgio Falck lo vuole come navigatore e skipper sul suo Guia nella prima "Whitbread" (Round the world race). La barca, la più piccola della flotta e senza motore, si classifica quinta. Tornati in Italia, Falck decide di prestargli il Guia per cinque anni.  

1974-'75 Riprende il mare sul Guia con la compagna Leò e va a Tahiti. Per più di un anno navigano nella Polinesia Francese.  

1977 Gennaio. Con il Guia e la compagna Leò, salpa da Tahiti, doppia per la seconda volta Capo Horn e dà fondo in una baia, a venti miglia dietro il Capo. Inizia quindi una navigazione tra i canali e i ghiacciai della Terra del Fuoco, durata tre mesi. Entra, poi, in Atlantico dallo stretto di Magellano e raggiunge Buenos Aires in un'unica tappa.

"Les Cahiers du Yachting" gli dedica un profilo e pubblica suoi articoli.

Settembre-ottobre: da Buenos Aires (dove ha lasciato il Guia in custodia a un amico) vola a Milano. Trasferisce il Guia IV di G.Falk da Rapallo a Malta, e con questa barca partecipa alla "Middle Sea Race" in qualità di navigatore e timoniere. Il Guia IV vince la regata.  

1978 Febbraio. Salpa da Buenos Aires alla volta dei Caraibi, con il Guia e la compagna Leò. Dopo 3000 miglia di bolina stretta percorse in 20 giorni, raggiungono l'isola di Fernando de Noronha. Sosta di poche ore a causa della forte risacca, quindi la barca riparte per la Martinica , dove arriva agli inizi di marzo.   

1979 Riporta in Italia il Guia, dopo cinque anni di navigazione senza danni alla barca né all'equipaggio.

 1980 Trasferisce dal Venezuela alle Baleari il Rory Star, un ketch di 30 metri gemello del Blue Leopard. A causa di un'avaria meccanica, la traversata fino in Portogallo avviene unicamente a vela. L'armatore, Rinaldi, decide di rinnovare la barca e gli affida la direzione dei lavori, in Portogallo prima e in Spagna poi.

1981 Lascia il Rory Star alle Baleari per trasferire uno sloop ULDB di 16 metri , il Giacomo, da Miami ad Antibes.  

1981-86 Effettua cinque traversate dell'Atlantico Nord e numerosi trasferimenti in Mediterraneo.  

1986-'87 Dirige la costruzione di un ketch di 22 metri , il  Gian, di Lanzani Dellera. Con la compagna Leò, architetto, disegna gli interni e il piano di coperta.  

1987 Al timone del trimarano Rusty Pelican di Fecia di Cossato, vince l'"Atlantic Rally" (Gran Canaria – Barbados) e porta il trimarano in Martinica.    

1988 Aprile. Traversata di ritorno dalla Martinica a San Remo con il Rusty Pelican. Media generale di 12 nodi, in due e senza pilota automatico.

Giugno. Giorgio Falk lo manda a Auckland a perfezionare l'acquisto del  New Zealand Enterprise e portarlo quindi in Italia, via stretto di Torres. La rottura di una sartia (difetto nel metallo) avvenuta il terzo giorno di navigazione lo obbliga a tornare a Auckland. La barca viene spedita a Genova con una nave.

Nel cantiere San Germani, dirige i lavori di trasformazione del Gatorade (ex New Zealand Enterprise) di Giorgio Falk.

Dicembre. A bordo del Gatorade partecipa, in qualità di navigatore e timoniere, alla regata atlantica "La ruta del Descubrimiento" (Cadice – Santo Domingo).  

1990-'91  Due traversate atlantiche con un Grand Soleil  51.  

1991 Il navigatore-scrittore Bernard Moitessier gli affida la traduzione italiana del suo ultimo libro "Tamata e l'Alleanza" (Ed. Incontri Nautici - Roma).  

1993 Dirige in Francia la costruzione di un catamarano di 18 metri , il Seagal di Luciano Faverio, e ne diviene lo skipper.  

1994 Due traversate dell'Atlantico Nord per collaudare il nuovo catamarano.  

1995 Vince con il Seagal la "Transat des Passionnés", edizione funestata dai tragici incidenti avvenuti nel Golfo del Leone.  

1996 Dopo accurati lavori di manutenzione, salpa dalla Martinica con il catamarano  Seagal e un solo compagno di equipaggio, destinazione il Mediterraneo. A circa 900 miglia a NE dell'isola, un allarmante fenomeno di delaminazione lo costringe a tornare indietro. Riparata l'avaria, salpa con lo stesso equipaggio alla volta di Miami, nonostante una stagione dei cicloni precocemente iniziata. La traversata del Mar dei Caraibi avviene alla media di 13 nodi. Il catamarano è messo in vendita a Fort-Lauderdale.  

1997 Lavora per sette mesi, in qualità di "Attaché de Direction", al cantiere navale R.Y.S di Beaulieu. Dirige i lavori di rifacimento di alcune barche, tra cui un ketch di 35 metri .

Novembre-dicembre. Trasferisce uno sloop di 19 metri , il Silandra di Gianluca Bragiotti, dal Portogallo ai Caraibi.  

1998 A Fort-Lauderdale, il catamarano Seagal è rimasto invenduto. Riceve allora l'incarico di riportarlo in Mediterraneo. Con due membri d'equipaggio attraversa da Fort-Lauderdale a Gibilterra senza scalo, in 19 giorni.

Settembre-ottobre. Dirige importanti lavori di manutenzione del Seagal presso il cantiere Trehart di Antibes.  

1999 Vari trasferimenti in Mediterraneo di barche nuove consegnate dal cantiere Beneteau.  

2000 Trasferisce un ketch di 20 metri , l'Aquarius, da Saint-Martin alla Martinica, e ne dirige i lavori di manutenzione e di trasformazione presso il cantiere C.S.Services.  

2002 È comandante dell' IACC Kanza per la società Sail Academy.  

2003-'05 Per la società SAILMAXIONE, a Lavagna, è comandante responsabile di una flotta di sei maxi con i quali partecipa a regate ed eventi, e alla formazione di equipaggi.  

2009-2011 Tiene corsi di navigazione d'altura e di sestante per la Lega Navale Italiana.

Sei il visitarore n° 010543

 

 

 

 

 

 

Il Saint-Papa al largo delle coste bretoni

 

Luciano Làdavas al timone del Pen Duick III

 

Bernard Moitessier e Luciano Làdavas a Tahiti

 

 

 

Il Guia nella Terra del Fuoco

 

 

Guia IV

  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Catamarano Seagal

 

Luciano con il figlio Joshua

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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