Il nuovo romanzo di Luciano Làdavas è nelle librerie.
 
Ad aprile 2017 è prevista l'uscita del nuovo romanzo di Luciano Làdavas Il mare il seno il sasso e il capotreno - Editore Mursia
 
Premio speciale della giuria del "Premio letterario Carlo Marincovich - 2014" a Luciano Làdavas, curatore della versione italiana del volume "Storia della Louis Vuitton Cup" – edito da L'ippocampo.
 
 

Traduttore

Distinguerei tre diversi modi di fare il traduttore:

-         Tradurre unicamente per il compenso (sempre molto scarso), correndo il più possibile, guardando l'orologio, usando la forbice davanti a difficoltà (apparentemente) insormontabili. Non è un modo serio, anche se il più diffuso.

-         Tradurre con la dovuta serietà e tutta l'onestà necessarie per trasferire in un'altra lingua non solo il testo ma anche la voce dell'autore (ritmo, silenzi, parole chiave, rime interne etc.). Si può fare allora l'equazione traduttore=doppiatore. (Equazione idealistica; nel caso della poesia è quasi sempre una utopia.)

-         Tradurre per sé stessi, senza mire di pubblicazione, unicamente per introiettare il testo e la voce dell'autore: per sedersi accanto a lui e spiarlo nel momento stesso della creazione, per smontare e ricreare le frasi insieme con lui (sentendosi  magari geniali come lui, ahimè per poco).  

Ho iniziato in quest'ultimo modo e mi auguro di non dovere mai ridurmi al primo.

L'autore: Antonin Artaud (1896-1948)

Il testo: Le suicidé de la societé (1947), il saggio più sconvolgente e illuminante mai scritto su Van Gogh; dove l'autore dimostra chi, e come, ha “suicidato” il grande pittore. Un testo surrealista che ha  terremotato la lingua francese, e rivoluzionato la letteratura mondiale.

Già appassionato di Van Gogh fino da ragazzino, rimasi folgorato da quel testo. E dovetti tradurlo: per introiettarlo, come dicevo, per spiare cosa c'è nel laboratorio del genio; per capire e carpire qualche suo strumento... Ero ancora molto giovane. 

Come sono arrivato a tradurre ufficialmente?

Nominato da Bernard Moitessier quale traduttore di fiducia per l'edizione italiana del suo ultimo libro. L'editore romano non poté rifiutarmi... (anche se più caro).  

Le bucce di banana sul percorso del traduttore?

L'anacronismo: usare vocaboli, locuzioni, neologismi etc. entrati nell'uso in epoca successiva a quella del testo originale.

Farsi tradire dall'orecchio e tradurre alla lettera vocaboli, ritmi e costruzione della frase che non funzionano nella nuova lingua.

Le ripetizioni, che la lingua italiana non sopporta (mentre, per esempio, in francese sono del tutto tollerate): specie i pronomi personali e gli avverbi che infastidiscono e appesantiscono la lettura.   

Suggestioni

Se scrivere un libro è tradurre dal silenzio (come credo), tradurlo è una scrittura al quadrato, dunque più complessa e, in un certo senso, più difficile –  sicuramente meno libera.  

Cortocircuito. Da tempo penso a un esperimento che potrebbe essere interessante: un romanzo, spagnolo per esempio, tradotto in italiano da un traduttore di vaglia. Il testo italiano affidato poi a un traduttore di vaglia che lo traduca in spagnolo... Quindi confrontare i due testi spagnoli. Non tanto per sottolineare imprecisioni o errori, ma per capire cos'è successo.  

L'attività del traduttore sviluppa la necessità e il gusto della rilettura, attenta e spietata, di quanto si va scrivendo. Cosa che lo scrittore mal sopporta, rimanda e sovente non fa, perché libero di fare quello che vuole in nome dello stile.  

 

Libri tradotti

L'Ippocampo Edizioni, Milano:

Storia della Louis Vuitton Cup, di F. Chevalier e B. Troublé (2013). 


Editrice Incontri Nautici, Roma:

Tamata e l'alleanza, di Bernard Moitessier (1993). 


Editore Mursia, Milano:

La via delle Isole, di Dominique Charnay (2000).

Cacciatori di tempeste, di Hervé Hamon (2001).

Sono nato due volte, di Alain Kalita (2001).

Conoscere e manovrare bene la barca a vela, di G. Barbanson (2002).

Corso di Navigazione, Glénans (2003).

Mermoz, di Joseph Kessel (2004).

Allegri tropici, di Hervé Hamon (2009).  

Corso di Navigazione, Glénans (Nuova edizione 2011).  


Casa editrice Nutrimenti, Roma:

Pescatore d'Islanda, di Pierre Loti (2010)

 

Sei il visitarore n° 010242

 

 

  
 
 

 
 
 
 
 
 
 
  
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